Autore Topic: D2 vs D3  (Letto 30424 volte)

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Offline sandropit - UTENTE BANNATO

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Re:D2 vs D3
« Risposta #45 il: 15 Novembre 2013, 05:14:22 pm »
questo è un'articolo interessante,si parla del k110 ,K340 e K390.

Offline sandropit - UTENTE BANNATO

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Re:D2 vs D3
« Risposta #46 il: 15 Novembre 2013, 05:33:47 pm »
Sono rincoglionito, non ho messo i link :).
http://www.gruppofrattura.it/pdf/ext/AIM/Anno%202008/6/001.pdf
http://www.stav.biz/press/metalli-sett-Ott-07.pdf
Il primo link ne farei tesoro, rappresenta il futuro sulle tecniche per lo sfinamento del grano.
Alla fine si torna sempre al passato, emulare le forgiature, torsioni e rullatura...fino alla tecnica del sottovuoto, dove l'energia del pezzo caldo dilatato si scontra con la contro pressione dei gas inerti...compattando la struttura cristallina.
Spero di essere stato il più chiaro possibile, sicuramente noioso.

Offline Grandejoe

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Re:D2 vs D3
« Risposta #47 il: 15 Novembre 2013, 06:22:28 pm »
Ciao Mattia, sono ottime osservazioni le tue. Ho appena fatto una foto del mio manuale storico  Bohler, come vedi non cè tanta differenza. Poi dipende molto dalle sezione del pezzo.
A differenza di altre tipologie di trattamento, il sottovuoto vero permette di avere un grano davvero fine e senza ossidi di carburo in giro che rompono le palle e creare cricche. Poi di metodi ne esistono molti sulle tempre, quello che spingi in tempra lo compensi con i rinvenimenti di cui sono un grande Fan. Poi ripeto ognuno ci mette del suo, Luca ad esempio usa la multi tempra e risultati in taglio sono eccellenti...esistono tantissimi tipi di tempra, una eccellente è quella con i sali.
Sulle affilature non ho mai avuto problemi, io non ho mai creduto alla fola delle durezze elevate. Personalmente mi è successo il contrario in affilatura, acciai temprati sui 57/58Hrc, s'impastava l'acciaio sulle pietre o carte....oppure quando stroppavi si girava la bava dall'altra parte. Diventi pazzo a fare un bel filo, sulla carta va bene qualsiasi cosa, ma quando picchi su del legno o altro diventa diverso.
http://imageshack.us/a/img191/193/yd2g.jpg

Argomento interessantissimo.... Okio che la bohler a messo a disposizione una app. dove oltretutto si può consultare il dataskeet di ogni acciaio ..... A proposito un coltello in d2 lo devo completare e a breve lo posto e due barre di k 100 mi sono arrivate ieri ...... Vedo di fare qualche lama in k100 e poi faccio come dice zio e burro... Vediamo all'atto pratico come si comportano .... Il k100 se ben temprato dovrebbe raggiungere durezze intorno a 63 ..... Vediamo.....
« Ultima modifica: 19 Novembre 2013, 04:53:30 pm da boandjimmy »
Giuseppe Gambino
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Offline kiko

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Re:D2 vs D3
« Risposta #48 il: 16 Gennaio 2014, 12:44:19 pm »
UPPO il thread.
Vorrei approfondire la relazione carbonio-cromo.

Chi si offre volontario?  ::bastardinside::
Saluti & ghiande,
Federico Salvestroni.





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Offline Simone Foglia

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Re:D2 vs D3
« Risposta #49 il: 16 Gennaio 2014, 12:56:59 pm »
Scusate se divago ma...qualche consiglio sulla lavorazione del D2? Non l'ho mai usato e ho appena preso una barra, so che è tosto da lavorare e non vorrei sbattere la faccia contro il muro.
Simone Foglia

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Offline kiko

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Re:D2 vs D3
« Risposta #50 il: 16 Gennaio 2014, 01:03:13 pm »
Scusate se divago ma...qualche consiglio sulla lavorazione del D2? Non l'ho mai usato e ho appena preso una barra, so che è tosto da lavorare e non vorrei sbattere la faccia contro il muro.

Lo devi lavorare molto velocemente, poi però prima di utilizzarlo devi lasciarlo riposare in frigo per mezz'ora.
Ah no, aspetta, questa è la pastafrolla!

Me lo dico da solo:  code[basta.gif] code[che cazzo sto a di.gif]
Saluti & ghiande,
Federico Salvestroni.





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Offline Simone Foglia

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Re:D2 vs D3
« Risposta #51 il: 16 Gennaio 2014, 01:18:25 pm »
Devo picchiettarlo con la forchetta prima di temprarlo? ;D
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Offline Burro

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Re:D2 vs D3
« Risposta #52 il: 16 Gennaio 2014, 03:06:10 pm »
Allora: prima di tutto, andare in banca. Chiedere mutuo per almeno un 20mila euro.
Fatto questo, si comincia forgiandolo sottovuoto. Con i soldi del mutuo avrai già la tua cella iperbarica che potrai usare indossando una semplice tuta da Vigili del Fuoco con bombole d'ossigeno.
Usa un bel mattarello, che ti aiuterà a stendere meglio il carbonio. IL vastardo è poco disciplinato.
Consiglio un righello che ti serve per allineare tutto a dovere. (Certo che un corso di Steel Orientering, appena puoi farlo, fallo).
La tempra ovviamente, devi farla sempre sottovuoto. Le modalità saranno più o meno le solite, ma stavolta, non entrare nella camera. 
Una volta portato a 800 gradi ce lo tieni per un periodo pari al 40% della massa totale, diviso 1.13 e moltiplicando poi il risultato per 33. Fatto questo, eseguirai una semplice equazione, nella quale, x è il risultato di cui sopra, meno la radice quadrata della massa totale al netto del materiale non puro che sui trova nella barra (una semplice addizione).
Poi fai 8 rinvenimenti di cui,  non meno di tre, a bocca.
Siccome fai tutto sottovuoto, risparmi tempo e decarburazioni. E sopratutto, se hai fatto peperoncini, melanzane, pomodori etc, risparmi parecchio danaro.
Ovvio, anche la verdura uscirà pulita e senza decarburazioni così potrai consumarla senza patemi di sapori di carbonio.
Spengilo in maraschino e panna cotta a 38 gradi. Precisi. Non fare il coglione che poi ti tocca diventare piastrellista.
Gli 8 rinvenimenti sono per fargli raggiungere i 180hrc, durezza sotto la quale, è roba da ragazzini.
Mi raccomando: i test di chopping etc, falli PRIMA della tempra. Lo so che sembra strano.
Ma sei te che se ignorante. Si DEVE fare così.
Spero di esserti stato d'aiuto.
Al limite beccati questi link:
Castrozone.it
HyperHard.com
Trick&Ballak University.com




Andrea Burroni
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Offline Simone Foglia

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Re:D2 vs D3
« Risposta #53 il: 16 Gennaio 2014, 03:13:49 pm »
Cazzo, mi manca la pannacotta...è che non digerisco i latticini, dici che uno spegnimento in 15 litri di "succo" di vergine può bastare?

Grazie Andrea, mi hai fatto ridere in una giornata demmerda  :)
Simone Foglia

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Offline Burro

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Re:D2 vs D3
« Risposta #54 il: 16 Gennaio 2014, 03:19:52 pm »
Cazzo, mi manca la pannacotta...è che non digerisco i latticini, dici che uno spegnimento in 15 litri di "succo" di vergine può bastare?

Grazie Andrea, mi hai fatto ridere in una giornata demmerda  :)
e questo è quanto di meglio potessi aspettarmi. Anzi, questo sarebbe il vero spirito di BIK.
Altro che coscette.
Andrea Burroni
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Offline Manaresso

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Re:D2 vs D3
« Risposta #55 il: 16 Gennaio 2014, 08:49:56 pm »
Banda di cazzari....

e pensa che avevo cominciato pure a pensarci sù...

Burro: fai cahà
Kiko: fai cahà
Simone Foglia: fai cahà

Orsù, ricomponetevi!
Maurizio Manzoni



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Offline Templar

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Re:D2 vs D3
« Risposta #56 il: 17 Gennaio 2014, 10:09:01 pm »
Argomento interessante.
Dico i miei pareri.

Il D2 è un acciaio interessante, molto usato nella coltelleria. Purtroppo ha una resistenza all'urto non molto elevata, per l'alto tenore di carburi primari indisciolti (tra cui carburi ledeburitici di cromo di grosse dimensioni rispetto agli altri carburi indisciolti, tipo i K2).

Per quanto riguarda il trattamento termico come scritto il sottovuoto o l'atmosfera controllata con spegnimento con gas (argon o azoto) ad alta pressione è la scelta migliore ma si è visto che anche un buon forno da tempra e un attento uso della caramella permettono di ottenere risultati più che soddisfacenti. Non ho capito il discorso dell'affinamento del grano con il sottovuoto. La dimensione del grano dipende dalla temperatura e dal tempo di permanenza, in funzione anche della composizione dell'acciaio (che contribuisce con il ritardare la crescita del grano), e dalle dimensioni iniziali del grano (tanto più fine sarà il grano perlitico da cui si forma l'austenite tanto più fine sarà il grano di quest'ultima, a condizione di evitare surriscaldamenti) non dall'atmosfera.

Se però ci sono articoli che smentiscono questa cosa sarò ben lieto di leggerli e di fare mea culpa.

Ritornando ai parametri di tempra ideali per il D2 molto dipende dalla durezza che si vuole ottenere e dai parametri che si vogliono privilegiare (durezza e tenuta del filo o resistenza a ossidazione e tanacità per esempio). A mio parere però è inutile temprare il D2 a 55-56 Hrc per avere una maggiore resilienza o cercare di tenere una certa quantità di austenite residua per migliortare la resistenza all'urto.

Il discorso parametri di tempra e rinvenimento per acciai come il D2, per cui è possibile sfruttare l'indurimento secondario o no in base alle proprie esigenze è comnplesso, dato che molte sono le possibilità.

Per questo non mi sento di dare consigli "a caso" ma preferisco dare qualche dato utile.

Dai dati in mio possesso (libro Tool Steel, 4 edizione, della ASM) i migliori valori di resilienza per il D2 si ottengono temprando a 1020°C circa e rinvenendo a 260°C, con una durezza finale di 58,5 Hrc circa.

In questo modo si lascia una maggiore frazione di carburi indisciolti e si porta in soluzione una minore quantità di Cr (per via della bassa T di astenitizzazione).

Un modo per migliorare ulteriormente la tenacità è affinare il grano. Come? Con una "pre tempra" eseguita tra gli 871 e i 970°C seguita dalla tempra vera e propria. I valori migliori si ottengono per una pretempra a 870-970°C (la differenza non c'è, basta stare in quell'intervallo. Io comunque consiglio di stare verso il limite inferiore, sui 900°C) e poi tempra a 1040°C. Così facendo si dovrebbe ottenere un grano ASTM 17!!! Tenete presente che di solito un acciaio con grano normale, fine ha un ASTM 9-10.

Quindi direi che per ottenere i migliori valori di resilienza fare quel processo di pretempra con rinvenimento a 250-260°C.

Chiaramente se si vogliono ottenere durezze maggiori si può sfruttare l'indurimento secondario, cambiando i parametri. Adesso sono un po' di fretta. Studio i dati sul librone, li "intreccio" e magari vi faccio sapere qualcosa di più.

Comunque tenente conto che le durezze finali e i valori della dimensione del grano (così come quantità di austenite residua dopo spegnimento, ecc) variano, per uno stesso acciaio, in base alla ditta che lo produce, visto che da D2 a D2 cambia un po' la composizione chimica e soprattutto l'omogeneità della colata.

Ciao.

 
Francesco Bandozzi

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Re:D2 vs D3
« Risposta #57 il: 17 Gennaio 2014, 10:19:53 pm »
Cosa intendi per "PRE TEMPRA"?

Offline kiko

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R: Re:D2 vs D3
« Risposta #58 il: 18 Gennaio 2014, 01:02:09 am »
... Non ho capito il discorso dell'affinamento del grano con il sottovuoto.....

Tranquillo, non puoi capirlo, come nessun altro del resto.

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Saluti & ghiande,
Federico Salvestroni.





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Re:D2 vs D3
« Risposta #59 il: 18 Gennaio 2014, 10:39:12 am »
Cosa intendi per "PRE TEMPRA"?

Una tempra eseguita prima della tempra vera e propria. E' una sorta di tempra multipla (in questo caso doppia), solo che la prima austenitizzazione la fai a temperature basse (alle quali comunque compare la struttura austenitica).

Prima fai una tempra a 900°C, spegnimento in olio o aria forzata. Poi la seconda alla T di austenitizazione che avevi scelto per la tempra vera e propria. I migliori valori di affinamento del grano si hanno, secondo il grafico del libro, se dopo la "pre tempra" a 870-970°C fai la tempra a 1040°C circa. Nel grafico ci sono le curve per un ampio intervallo di valori. Io qui ho scritto quelli che danno il miglior risultato in fatto di affinamento del grano.

In ogni caso facendo una prima tempra (pre-tempra)a T comprese tra gli 870 e i 970°C (il libro è degli USA, quindi indicano T comprese tra i 1600 e 1800°F, io ho fatto la conversione) si ha, per qualsiasi temperatura di tempra scelta successivamente, un affinamento del grano. Tale affinamento però è tanto minore quanto più si sale con la temperatura per la seconda austenitizzazione.

In pratica, come scritto sopra, è la tecnica dello spegnimento multiplo o tempra multipla. Ne parla, per i bassolegati, anche il professor John Veroheven in questo libro http://www.hybridburners.com/documents/verhoeven.pdf .


Ciao.
Francesco Bandozzi

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